07/27/2024
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La puntualità in medicina

a cura del dottor Antonio Gorini –

Cosa vorrà dire questo titolo? Arrivare puntuali all’appuntamento col medico? No, non intendo questo. Anche se è una forma importante di rispetto arrivare puntuali agli appuntamenti in genere. Ciò deve valere per entrambe le parti. Troppo spesso negli studi medici dove lavorano “a catena di montaggio”, si fanno ore di attesa. Questa è una mancanza di rispetto non solo per i pazienti paganti, ma anche per chi si rivolge nelle strutture pubbliche o in convenzione (dove si paga il ticket o neanche quello). L’organizzazione del tempo è alla base del corretto funzionamento di una struttura sanitaria e indica non solo la professionalità, ma anche l’attenzione che si ha verso l’utenza.

In ogni caso non intendo parlare di ciò. Ma allora di cosa? Dell’orologio biologico? Fuocherello!

Sapere che il nostro magnifico insieme di “corpo-mente-spirito”, che contraddistingue ogni essere umano, funziona con dei ritmi naturali giornalieri, settimanali, mensili, stagionali, è molto importante. Pensiamo di essere sempre gli stessi tutto l’anno, invece no. Ad esempio, il nostro assetto ormonale cambia durante la giornata: all’alba abbiamo l’aumento di produzione dell’adrenalina, dopo 1-2 ore quello del cortisolo, che va ai minimi la notte. La melatonina liberata nelle ore notturne modifica la sua struttura e funzione nelle varie ore del giorno 8-14-20… e potremmo continuare a lungo.

Le donne conoscono bene il ritmo mensile, che contraddistingue il periodo fertile. 

La maggior parte delle nostre cellule ha un ricambio completo ogni 21 giorni, si dice che ogni 7 anni siamo completamente “rinnovati” come corredo cellulare.

La nostra biologia segue il ritmo più ampio della natura, delle stagioni, del campo magnetico terrestre e dei pianeti/stelle. Pensate che il campo magnetico della Luna riesce a modificare le maree dei nostri oceani e non abbia nessun influsso su di noi? Chiedete alle ostetriche di una volta…

Oppure pensate al fenomeno del jet lag, che si verifica quando attraversiamo velocemente in aereo il campo magnetico terrestre… il malessere che proviamo è legato al fatto che la nostra epifisi, la ghiandola che è connessa con la luce esterna e col campo magnetico terrestre, non riesce ad adattarsi allo spostamento rapido tra più meridiani. In effetti, non siamo stati creare per volare sugli aerei…

Trovo tutto ciò meraviglioso! Non siamo esseri isolati “ognun per sé”, ma immersi in una rete sottile di relazioni e reti dentro di noi, col mondo esterno e oltre.

Ma allora che cosa voglio intendere per “puntualità in medicina”? 

Intendo parlare dell’abitudine ormai consolidata nelle persone e in molti medici nel considerare le misurazioni degli esami di laboratorio (esami del sangue, urine, ecc) o di diagnostica per immagini (ecografie, TAC, ecc.) come verità scolpite sul granito.

In particolare, mi soffermerò sulle analisi di laboratorio. Ogni test che facciamo è un test “puntuale”, cioè indica la situazione nel “punto” esatto del prelievo, quindi, nel momento esatto in cui preleviamo il campione di sangue, urine, pus, ecc.

Non un minuto prima né un minuto dopo, proprio in quel “punto”. Per questo si chiamano rilevazioni puntuali. Tant’è che se vogliamo seguire le variazioni nel tempo dovremmo fare prelievi in orari diversi come per la curva glicemica, per intendersi. E comunque, anche così, non sapremo mai l’esatta variazione nel tempo dei valori. 

Infatti, nel nostro organismo avvengono milioni di reazioni chimiche al secondo ed un’infinità di reazioni fisiche, che viaggiano alla velocità del suono, della luce, insomma velocissime e, pertanto, ancora per noi inafferrabili con gli strumenti attuali. Ci si sta lavorando…

È, quindi, assurdo anche solo pensare di definire un individuo per un riscontro unico e “puntuale” di un esame di laboratorio!

Tutto influisce sul momento del prelievo. Cosa ho mangiato, se avevo la febbre, se il prelievo è stato difficoltoso, dopo quanto tempo è stato esaminato il campione… Per non parlare dei possibili errori tecnici del laboratorio, che fanno parte della vita. 

I laboratori controllano sempre almeno due volte i valori più “strani”, ma è buona prassi ripetere l’esame, se particolarmente alterato e non correlante con la situazione clinica, cioè i sintomi del paziente e la visita medica. Magari ricorrendo ad un altro laboratorio.

La visita medica deve orientare nella richiesta degli esami e nella loro interpretazione. La valutazione dei risultati non può prescindere dal contesto: quale era il mio stato di salute durante il prelievo e nei giorni prima? Ho bevuto la mattina del prelievo o ero disidratato, perché non ho bevuto nulla dalle ore 20 del giorno prima? La sera prima mi sono bevuto un grappino dopo cena? Ho preso o ho dimenticato di assumere un farmaco X? La sera prima mi sono mangiato una bistecca da un kilo? Oppure ho fatto 2 ore di palestra intensiva? Ho avuto la diarrea, la febbre, uno stress importante?

Le domande da farsi per capire il contesto sono molte. È doveroso porsele soprattutto nel momento in cui si rilevino valori alterati. Certamente questo deve farlo il medico, che non può limitarsi ad una valutazione “a distanza” per mail o WhatsApp o altre diavolerie del genere.

Nello stesso tempo la persona che si rivolge al medico deve riappropriarsi della sua dignità di “Persona” e richiedere l’attenzione necessaria: prima farsi visitare, poi, se necessario, verranno chieste delle analisi e con il referto in mano si dovrà effettuare una nuova visita per poter fare una diagnosi.

Dobbiamo renderci conto che la nostra biologia è in continuo movimento. Le nostre funzioni biologiche cambiano continuamente in base alle necessità. Ho fame? Produco succhi gastrici per prepararmi al pasto; mangio? la glicemia si alza; ho paura? Aumenta l’adrenalina a cui segue il cortisolo, che aumentano la glicemia, la pressione del sangue, il flusso di sangue ai muscoli, si riduce il flusso di sangue ai visceri non utili per la reazione di “attacco e fuga”, ecc.; sto guidando la macchina, faccio le scale o una corsa, mi arrabbio? La pressione arteriosa sale e con essa tutti i neuro-ormoni utili per favorire queste attività…

Stai facendo l’amore? Liberi dopamina, ossitocina, endorfine, un’esplosione di neuro-ormoni del benessere, che portano in noi profonda pace e rilassamento.

Siamo degli organismi straordinariamente complessi ed efficienti. Dobbiamo tornare a meravigliarci di tutto ciò! 

Dobbiamo tornare a riscoprire come modifichiamo noi stessi in base alle necessità. Così facendo impareremo ad accorgerci che alcune nostre reazioni comportano un grande sforzo, mentre altre una grande gioia e, così facendo, cercheremo sempre più di dare spazio a queste ultime e magari avremo lo stimolo per modificare i comportamenti depotenzianti e più faticosi, sostituendoli con atteggiamenti più autentici.

Potremmo riscoprire la gratitudine verso ogni singola cellula, che svolge per noi un lavoro straordinario ogni millesimo di secondo della nostra vita.

Potremmo ritrovare il rispetto verso chi con attenzione e competenza cura la nostra salute.

L’esame diagnostico ci informa solo di come sono i valori in quel momento, non ci definisce come Persona né come malati. Anche durante una malattia cronica l’esame ci informa di come stiamo in quel momento e nei limiti del significato di quel test! Non sono sentenze! 

Noi siamo i padroni della nostra salute. Possiamo regolare il nostro sistema biologico e farlo funzionare al meglio delle nostre possibilità. Ogni sistema va ad esaurirsi e dobbiamo imparare ad accogliere i momenti in cui inizia a zoppicare e quando ci avvisa che l’energia sta terminando. Senza paure… ma questo è un altro discorso…

Un esame va sempre interpretato criticamente e valutato correlando i valori tra di loro e con altri esami. Questo è il dovere di ogni bravo medico, che deve fare come il restauratore di mosaici: da un piccolo pezzetto di informazione cercare gli altri tasselli e metterli insieme per comprendere il più possibile l’opera d’arte che ha davanti, l’Uomo.

Via Archimede, 138 – Roma

www.biofisimed.eu  – Tel 06.64790556 (anche whatsapp) – antonio.gorini@biofisimed.eu

https://www.miodottore.it/antonio-gorini/internista-nefrologo-omeopata/roma

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