07/27/2024
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Matteo Giordano: La Sonrisa, il “Castello delle Cerimonie”

di Simone Pacifici –

“Non ospitiamo solo Lord, ma trattiamo tutti da Re!” cit. Don Antonio Polese.
Un meraviglioso “Castello” dove lusso ed eleganza si incrociano per dare vita ad una vera e propria favola. Un luogo dove sentirsi protagonisti e vivere un’esperienza indescrivibile. Dove i sogni diventano realtà.

Siamo a Sant’Antonio Abate, un piccolo paesino in provincia di Napoli, ed è qui che si trova il Grand Hotel “La Sonrisa” meglio conosciuto come il “Castello delle Cerimonie”. Appena varcato il cancello sembra di entrare in una favola, il Castello tutto bianco con le eleganti sale delle cerimonie, il curatissimo giardino, una imponente fontana per le foto ricordo, la piscina dove i giovani della famiglia Polese e gli ospiti dell’hotel amano divertirsi o rilassarsi nelle calde giornate estive. E’ il Castello salito alla ribalta per gli eccentrici matrimoni napoletani “benedetti” per tanti anni dal “Boss” Don Antonio Polese ed ora dalla figlia Donna Imma e dal marito Matteo Giordano che ha preso in mano le redini del “La Sonrisa”. E’ proprio con Matteo che abbiamo il piacere di scambiare quattro chiacchiere. Persona sempre disponibile e cordiale, innamorato del Castello e dedito al suo lavoro, ci accoglie nella sala dove solitamente vengono ricevuti i futuri sposi per le trattative pre-matrimonio.
La cosa che colpisce di più entrando al Castello, al di là della bellezza, è l’atmosfera di grande familiarità che si respira, sembra di stare in famiglia. E’ questo il vostro punto di forza? Quanto ci teneva Don Antonio?
“Sì, è una delle nostre prerogative. Anzi, non sembra di stare in famiglia ma stiamo in famiglia! Anche per il personale vogliamo essere una famiglia allargata e condividere determinati momenti. Si passa più tempo al lavoro che a casa quindi vogliamo che si crei questa atmosfera per tutti. Sia per il cliente, che preferisco chiamare ospite, sia per i nostri dipendenti, che Don Antonio chiamava validi collaboratori. Don Antonio voleva che ci fosse sempre questa armonia e sinergia tra noi della famiglia, i nostri collaboratori e gli ospiti, e noi continueremo sempre su questa strada”.
L’ospite per voi è sacro!
“L’ospite è sacro e va soddisfatto in ogni sua richiesta, che a volte può sembrare anche assurda o impossibile ma per capirla bisogna mettersi nei loro panni. Ricordo delle richieste improponibili, però erano richieste che in quel momento rappresentavano qualcosa di particolare; bisogna capire bene che hanno tutte un loro perché, un loro significato e vanno esaudite”.
Quanto vi è mancato il contatto con i vostri ospiti in questo anno e mezzo di pandemia?
“Ci è mancato tantissimo! Il momento più brutto è stato a Capodanno, ero solo nel Castello e giravo per le sale. A mezzanotte sono andato sul terrazzo per vedere i fuochi d’artificio che facevano nei paesi vicini, cosa che non avevo mai potuto fare. Erano bellissimi però è stato bruttissimo vedere tutto il Castello vuoto”.
Negli ultimi mesi è salita all’onore delle cronache la scelta del vostro fedele collaboratore Gaetano Davide di andare a lavorare in Svizzera a causa della pandemia. Cosa ne pensate?
“Questa sua scelta è arrivata come un fulmine a ciel sereno, noi non sapevamo nulla. Però è una sua scelta, bisogna rispettarla e sostenerla. Ci sono tanti ragazzi che hanno lavorato qui ed ora sono in giro per il mondo. Chi gestisce il porto di Barcellona, chi lavora in uno studio di Avvocati importantissimo, chi lavora sulle navi MSC, chi gestisce dei locali. Sono passati tanti ragazzi, in 35 anni, qui alla Sonrisa e non possiamo dire ‘Non lo devi fare!’, ognuno fa le sue scelte nella vita. Da parte nostra è importante rispettarle ed anche condividerle, non saranno queste cose a rovinare i rapporti personali. Anche mio figlio è stato sei mesi a Londra per imparare il lavoro e la lingua ed è bello che anche Davide faccia questa esperienza anche se per noi era meglio fosse rimasto qui. Pensate che sua suocera era amica di Don Antonio, sua moglie ha lavorato qui con noi, poi è arrivato anche lui. Una storia lunga tanti anni ma le scelte vanno rispettate, la vita continua e bisogna andare avanti. Anche quando è morto Don Antonio, ci siamo messi sotto, con il sorriso sulle labbra, il cuore a pezzi e siamo andati avanti seguendo sempre il nostro modo di lavorare”.
Finalmente si ricomincia! Con quali aspettative?
“Io sono molto timoroso, non penso siamo usciti fuori dal Covid come le persone immaginano, vedo un rilassamento totale. La gente sembra fregarsene degli appelli a mantenere la cautela. Io metto una doppia mascherina, come mi suggeriscono alcuni miei amici medici, mi diranno loro quando toglierle”.
Avete nuovi progetti nel cassetto?
“Noi vogliamo tornare alla nostra quotidianità, sembra strano ma noi desideriamo solo questo”.
La vostra quotidianità è anche la televisione che vi ha fatto conoscere al grande pubblico. Torneranno le vostre trasmissioni televisive?
“Sicuramente tornerà ‘Il Castello delle Cerimonie’, proprio in questi giorni abbiamo iniziato a registrare le puntate. Speriamo di farne il più possibile e soprattutto speriamo di riavere presto questa quotidianità”.

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