07/27/2024
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Michela Brambilla: “Sul bonus per gli animali domestici non demordo e lo riproporremo”

di Giulia Bertollini –

Da alcuni anni è alla conduzione del programma “Da parte degli animali”. L’Onorevole Michela Brambilla ha studiato questo format per trovar casa agli animali abbandonati. Attraverso la televisione, il programma arriva nelle case di tutti gli italiani per promuovere le adozioni, combattere la vergognosa piaga del randagismo e diffondere tra gli italiani la cultura del possesso responsabile. In questa intervista, oltre a parlare del programma, abbiamo affrontato con Michela Brambilla il tema del randagismo e il problema dei cinghiali a Roma. 

Michela, come si è evoluto negli anni il programma “Dalla parte degli animali”? 

“L’obiettivo iniziale, al quale siamo rimasti fedeli, era quello di “trovare casa” agli animali abbandonati: prevalentemente cani e gatti, ma anche animali non convenzionali. Da subito abbiamo arricchito il programma con servizi giornalistici e rubriche soprattutto di servizio, che nel tempo sono cambiate. Dal 2020, in collaborazione con il CRAS “stella del Nord” di LEIDAA, abbiamo dato moltissimo spazio agli animali selvatici, quelli che io chiamo “gli animali di nessuno”, non perché qualcuno li abbia abbandonati, ma perché generalmente non sono considerati”. 

In televisione si parla troppo o troppo poco di animali?

“Non mi preoccupa la quantità ma la qualità. In tv se ne parla, e molto, ma non tanto per evidenziare che gli animali  hanno anche loro dei diritti, come quello alla vita e al benessere (sfuggire alla sofferenza, alla fame, alla paura) e ancora poco per educare al rispetto del mondo animale”. 

Sua figlia è diventata co-conduttrice accanto a lei. E’ contenta? Cosa ha imparato? 

“Stella si diverte e impara. Cose nuove sugli animali, ma anche ad esprimersi meglio e a essere più spigliata. E’ un’esperienza che le fa bene, la fa crescere”.

Gli affezionati del programma le scrivono sui social? Cosa le dicono?

“Riceviamo moltissime mail e messaggi di ogni genere, per lo più di persone che vorrebbero adottare gli animali, ma anche complimenti per la trasmissione e richiesta di intervento in situazioni particolari”.

I numeri del randagismo in Italia sono elevatissimi. Com’è oggi la situazione dei canili in Italia? 

“Secondo stime attendibili, nel nostro paese ci sono circa 700 mila cani vaganti o 2,4 milioni d gatti liberi. I canili sono sempre troppo pieni, di gattili ce ne sono pochi. Nel complesso sarebbe bello se un numero sempre maggiore di italiani prendesse l’abitudine di cercare nei canili o nei gattili il nuovo amico da portarsi in casa”. 

Intanto è stato bocciato il bonus animali domestici che lei stessa aveva avanzato. Un duro colpo per i proprietari che si trovano a sostenere ogni anno le spese per i loro amici a quattro zampe. Cosa è andato storto? Ha in mente altre proposte? 

“Purtroppo il bonus animali domestici ha fatto la fine di altre proposte di politica sociale, non prese in considerazione perché le risorse a disposizione non erano sufficienti. Ma io non demordo. Lo riproporremo, come riproporremo il tema dell’Iva sugli alimenti per animali e sulle cure veterinarie e quello delle agevolazioni per gli anziani che vivono con animali d’affezione”.

Ha scosso molto il caso di Juan Carrito, l’orso investito e ucciso in Abruzzo. E’ possibile alfabetizzare la popolazione a una convivenza “civile” con l’orso sulle montagne? 

“In realtà quello adottato dalle persone che vivono sul territorio del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è un buon modello di convivenza. Basta confrontare, per contro, ciò che accade nel Trentino. Semmai la tragica fatalità che ha coinvolto Juan Carrito, orso amato dalla popolazione e dai visitatori del Parco, mette in evidenza un altro aspetto del problema: l’assenza, o quantomeno la carenza di politiche nazionali efficaci per la tutela della fauna selvatica. Se non si investe in corridoi ecologici, sottopassi o sovrappassi che consentano gli attraversamenti degli animali (come avevo proposto di fare con la legge di bilancio), in catarifrangenti che li tengono lontani mentre passano le auto, in segnaletica e in educazione stradale per i percorsi a rischio, dovremo fare ancora i conti con incidenti del genere”.

Cosa pensa invece della situazione cinghiali a Roma? La situazione è sotto controllo? Ormai se ne parla da mesi. 

“La situazione è completamente fuori controllo. D’altra parte è ridicolo pretendere di riparare in breve tempo gli effetti di decenni di errori. Roma – dispiace dirlo ma è così – sembra una discarica a cielo aperto, con ristoranti perpetuamente imbanditi per i cinghiali, gabbiani, topi. Nessun animale selvatico ama avvicinarsi all’uomo. I cinghiali vengono perché c’è cibo, ci sono rifiuti organici a terra o facilmente accessibili in cassonetti aperti. E i cinghiali tornano perché sanno di trovarne. Dovunque, ma specialmente in ambito urbano, la caccia è inutile e pericolosa. Finché non si prenderanno misure serie per far sparire i rifiuti dalle strade e per sterilizzare la popolazione di cinghiali, il problema non si risolverà”. 

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