05/15/2024
HomeArteNazli Arman Tatarer: L’artista turca di fama internazionale che modella l’essenza 

Nazli Arman Tatarer: L’artista turca di fama internazionale che modella l’essenza 

di Marisa Iacopino –

L’urgenza di comporre e scomporre forme e figure, di riversare sulla tela la propria creatività per intessere la trama di un mondo che si appalesa attraverso la multiforme scomposizione dei soggetti. Così anche l’umano, disgiunto dalla concretezza, si sfaccetta in una pluralità di immagini che modellano la sua autenticità interiore. 

Lei è Nazlı Arman Tatarer, artista turca di fama internazionale.

“Sono nata a Istanbul nel 1980. Mi sono laureata alla Mimar Sinan University, facoltà di belle arti, Dipartimento di Graphic Design. Dopo la laurea, ho seguito graphic design per un po’. Più tardi, ho capito che quello che volevo era soprattutto dipingere”.

Come s’è generata in te la passione per l’arte?

“Sono stata incuriosita dall’arte fin dalla giovane età. Disegnavo a modo mio, osservando le cose che mi gravitavano attorno. Mi piaceva analizzare, dalla storia dell’arte, i libri degli artisti che più mi interessavano”.

Istanbul, la tua città di nascita, unica metropoli al mondo a estendersi su due continenti, ha ispirato le tue opere?

“Istanbul è una città magica che ti permette di fare un viaggio nel tempo. Ha una storia profonda e senti tutte le culture che qui sono esistite. La città è affollata e complicata, eppure questa complessità modella il mondo interiore delle persone in cui trovo molta ispirazione per la mia arte”.

In un’epoca come la nostra, caratterizzata da una profonda crisi delle ideologie, dall’affermarsi di tante fragili democrazie, che ruolo gioca l’artista?

“L’artista è colui che osa dire ciò che la maggioranza a volte non può dire, e fa questo con diversi strumenti creativi e umani. Certo, non è sempre facile nelle società in cui la democrazia non è pienamente stabilita. Ma questo è un processo. Credo che se l’arte si sviluppa, anche la condivisione aumenterà, e sicuramente emergeranno risultati positivi. Non solo gli artisti sono indispensabili alle democrazie odierne, ma è anche una necessità per l’umanità, per guarire le sue ferie attraverso l’arte”.

La scomposizione della figura umana, nelle tue opere, vuole mostrarci il passaggio dall’unità alla frammentazione, per permetterci di testare emotivamente tutte le facce della sua composizione?

“Uso soprattutto figure divise in forma fisica in modo da dare la percezione di quello che voglio creare. È insito nel cuore dello spettatore cercare l’anima umana, trovare i suoi guai, le emozioni, la disperazione e, nonostante tutto, continuare a vivere la propria vita”.

Tecnicamente, quali sono i tuoi attrezzi del mestiere?

“I materiali che utilizzo sono dipinti a olio su tela”.

Ci sono artisti del passato o dei nostri giorni che rappresentano per te delle stelle polari?

“Ce ne sono tanti, troppi. Gli artisti che mi vengono in mente e anche quelli che trovo più vicini a me sono Ferdinand Hodler, Klimt, Egon Schiele, Alphonse Mucha. Ci sono poi molti artisti dell’arte contemporanea che seguo e ammiro. Trovo anche abbastanza eccitante scoprire giovani talenti”.

Sei mai venuta a contatto con artisti italiani? 

“Ricordo che quando ero piccola, un’artista italiano amica di mio padre era una musa ispiratrice per me. È stata la prima artista italiana che ho conosciuto da 

vicino. Seguo gli artisti italiani, ma non li conosco direttamente”.

Cosa diresti a un giovane che volesse intraprendere la tua stessa carriera artistica? 

“Consiglierei loro di non perdere mai interesse, curiosità ed eccitazione, e che il duro lavoro è cruciale. Inoltre, lasciandosi ispirare dall’ambiente circostante, e visitando altrettante mostre, è possibile che qualcosa risvegli la creatività e  migliori la visione di un artista”.

Vuoi parlarci dei tuoi progetti per il futuro? 

“Nel futuro, mi vedo ancora creare, non arrendermi mai e aggiornarmi. Devo continuare ad alzare in me l’asticella dell’arte. Inoltre, il viaggiare è qualcosa che mi nutre molto.  E poi mi piacerebbe partecipare a quante più mostre possibili in vari paesi”.

Ci congediamo dalla grazia di Nazlı Arman Tatarer, dalla sua creatività caratterizzata da un’incessante tensione artistica tra apparenza e sostanza.  In questo processo di costruzione e decostruzione, è impossibile non vedere rappresentato l’essere umano, il suo viaggio interiore e l’esplorazione oltre i confini del proprio sé, alla ricerca costante d’un baricentro emotivo che lo connetti alla propria all’essenza. 

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