05/02/2024
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Amalia Mancini: Una scrittrice al servizio del lettore

di Lisa Bernardini –

Amalia Mancini (nota come Amelie nell’ambiente letterario) è una giornalista, ma anche una scrittrice. Una sceneggiatrice, ma anche un critico musicale. Negli ultimi tempi, si sta consolidando soprattutto la sua carriera di scrittrice, iniziata del resto giovanissima e che negli anni ha visto assegnarle, in questa specifica veste,  numerosi premi. Adesso un nuovo libro…

Un nuovo libro, una nuova storia, una nuova avventura editoriale. Come vuoi presentare ai lettori “Falcone e Vespaziani”?

“Falcone e Vespaziani-Un’Alleanza per la Verità’ va oltre il mero racconto di una collaborazione legale tra il Magistrato Giovanni Falcone e l’avvocato Giovanni Vespaziani. Ho intrecciato le pagine con l’amore sincero che mi lega a mio zio Giovanni, l’avvocato, donando al libro un’essenza emozionale unica. Ogni parola è un tributo non solo agli eroi della storia, ma anche alla potenza indelebile delle relazioni umane, un affetto che permea le pagine e abbraccia chi legge. Mi immergo nell’incredibile mondo di due giganti della giustizia e racconto la storia poco conosciuta di una collaborazione, tra il giudice Giovanni Falcone, vittima della mafia nella tragica strage di Capaci del 1992, e l’avvocato Giovanni Vespaziani, oggi novantaduenne (mio zio materno). Durante gli eventi narrati nel libro, zio Giovanni era il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Rieti, incaricato da Falcone di difendere il pentito di mafia Antonino Calderone. Le vicende storiche testimoniano questo contributo cruciale, che insieme a quelli di Tommaso Buscetta ed altri collaboratori di giustizia, ha permesso a Falcone di tracciare la strada per il leggendario maxiprocesso di Palermo contro Cosa Nostra. In un’Italia avvolta dall’ombra della corruzione e della violenza, nonché il rispetto reciproco, la fiducia e l’impegno per la giustizia hanno tessuto un rapporto di stima tra il coraggioso combattente Falcone e Vespaziani, anch’egli instancabile difensore della visione di un’Italia libera e onesta. Entrambi, insomma, custodi di un sogno comune per un Paese migliore”.

Quando è nata l’idea di raccontare questa vicenda? E quanto tempo hai lavorato al libro?

“E’ nata anni fa e ti spiego perché. Mio zio Giovanni, protagonista di questa storia con Falcone, ha condiviso con me i segreti di questa esperienza, offrendomi l’opportunità unica di catturare l’essenza di un’avventura umana nel cuore della mafia italiana. È la testimonianza di una storia vera che svela dettagli inediti su una collaborazione straordinaria. Zio Giovanni è stato il custode di un tesoro di esperienze. Nel corso degli anni è stato lui a svelarmi gli intricati dettagli della sua collaborazione epocale con il giudice Falcone e la sua audace difesa del pentito di mafia Calderone e quindi l’idea di scrivere questo libro è maturata negli anni ed ho impiegato un anno per scriverla. Ma era dentro di me da sempre. Questa non è solo una storia, ma una testimonianza raccontata attraverso il cuore e la voce di chi l’ha vissuta in prima persona. Attraverso le conversazioni con mio zio, ho avuto il privilegio di vivere indirettamente non solo la lotta coraggiosa di Falcone contro la mafia, ma anche il lato umano di un uomo straordinario. Il libro offre una prospettiva intima sul modo di lavorare di Falcone, la sua passione e l’impegno straordinario per la giustizia, andando oltre l’immagine del giudice instancabile. Inoltre, il libro aggiunge un tocco di sorpresa, svelando eventi poco noti legati alla storia di Falcone. Rappresenta un’esperienza di lettura rivelatrice che apre le porte su un capitolo poco conosciuto della lotta alla mafia, regalando al lettore un ritratto umano di uno degli eroi della giustizia più venerati nella storia italiana. Un capitolo è dedicato a Falcone e Borsellino, in ricordo dell’altro eroe della giustizia. Ad impreziosire il libro, la copertina, realizzata dalla maestria e l’abilità straordinaria della ritrattista Miriam Barbaro, la quale con tratti decisi e un tocco di genialità, ha saputo catturare l’anima dei protagonisti. La sua capacità di trasmettere emozioni attraverso la tavolozza e di dare vita ai dettagli ha reso la copertina un capolavoro visivo, un invito irresistibile a immergersi nella storia che si cela tra le pagine. Ma chi è l’avvocato Vespaziani? Oltre ad essere Sindaco Emerito di Castel di Tora, è una figura importante dell’avvocatura, che ha vissuto la sua brillante carriera nel tessuto stesso della città di Rieti, dove ha scelto di vivere e operare. La sua residenza nella città ha visto intrecciarsi la sua vita professionale e personale, contribuendo a plasmare il suo carattere in modo indissolubile con il contesto urbano che lo circonda. Rieti è diventata così il palcoscenico dove l’avvocato Vespaziani ha scolpito il suo nome, lasciando un’impronta indelebile nel panorama legale della comunità”.

Tuo zio materno ha oggi 92 anni. Quale è stato il suo commento dopo aver letto il volume? 

“Dopo aver letto il libro, la gioia e l’emozione di mio zio sono state palpabili in ogni parola, in ogni messaggio, in ogni telefonata. Ti racconto un momento molto toccante! Un giorno, con il cuore gonfio di emozioni, gli confidai il mio desiderio più intimo: scrivere un libro che fosse un inno alla sua collaborazione e alla straordinaria avventura con Falcone. Quel semplice annuncio avevo già scatenato in lui una miscela di aspettative e curiosità palpabili. Nel silenzio dei mesi successivi, ho raccolto con attenzione ogni dettaglio prezioso, tessendo le pagine di quel libro di cui non avevamo più parlato. Tempo fa lo chiamai e ci mettemmo d’accordo per andare insieme ad un evento.  Portavo con me il libro già completato per regalarglielo, ma lui non ne era a conoscenza; desideravo fargli una sorpresa. Il cuore mi batteva forte mentre mi avvicinavo al luogo prestabilito per l’incontro. Era un giorno speciale, ero molto emozionata e consapevole dell’importanza di quel momento. Gli ho detto con affetto: “Zio, questo è per te. Un monumento alla tua vita” e gli ho donato il libro. L’emozione era palpabile nell’aria. La sua reazione è stata una combinazione di sorpresa, gratitudine e, inizialmente, di sorrisi. Ma poi, quando ho pronunciato quelle parole mi ha risposto “Un monumento? Ma io non voglio morire…”. Il suo tono è cambiato. Il suo sorriso iniziale si è trasformato in lacrime di commozione ed ho potuto toccare con mano quanto fosse emozionato. Lui ha stretto il libro a sé, l’ha abbracciato, quasi timoroso di lasciarlo andare. Quel gesto ha parlato più di mille parole, sottolineando quanto quel libro fosse significativo per lui. È stato un momento di connessione straordinario, un legame speciale tra me e lui. In quel giorno, non ho solo consegnato un libro, ho donato a mio zio un tesoro di ricordi, di emozioni e di affetto. Un regalo che sicuramente avrà un posto speciale nel suo cuore e nella sua memoria. Il mio impegno nel realizzare questo libro ha toccato il suo cuore. La sua risposta, con quel sorriso iniziale seguito dalle lacrime di commozione, parla di una profonda gratitudine e apprezzamento. Il fatto di stringere il libro a sé, è un segno del valore incommensurabile che ha attribuito a questo regalo così significativo.  E a me è parso il più bel modo per celebrare la sua lunga carriera di avvocato e il mio affetto per lui. Per me rappresenta un meraviglioso traguardo perché ho realizzato qualcosa di così prezioso per lui. Il libro è dedicato anche ai miei genitori, Lina e Raffaello, due persone rare che mi hanno insegnato i veri valori della giustizia e della dedizione. E’ dedicato a Giovanni Falcone, a Paolo Borsellino e a tutti i coraggiosi uomini e donne che hanno lottato e lottano ancora oggi per estirpare la pianta della mafia che avvelena da secoli la nostra Nazione. I Loro sacrifici e il loro impegno non sono stati vani e non saranno mai dimenticati!”.

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