07/27/2024
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Giuseppe Romeo: Per uno sguardo oltre

di Marisa Iacopino –

Lungo la linea di demarcazione che separa il visibile dall’invisibile, un filo sottile unisce l’esperienza sensibile del reale e la percezione trascendente.
Giuseppe Romeo, architetto e scrittore, apre una porta sull’imperscrutabile e rivolgendo lo sguardo oltre, intesse sette storie avvincenti. Nasce così il libro “I Crepuscolari, Racconti metafisici” pubblicato da Amazon Italia Logistica nel 2023.
Lo abbiamo raggiunto per chiedergli di raccontarci la sua nuova avventura narrativa.
La capacità di sospendere il giudizio rientra nel patto implicito tra scrittore e lettore. Attraverso il tuo libro pensi di poter raggiungere anche il lettore più disincantato?
“I racconti inseriti in questa raccolta fanno leva su quella parte dell’essere che ci aiuta a esplorare le diverse “stanze” del nostro animo. Credo che ognuno di noi – anche il lettore più disincantato – prima o poi si ritrovi in qualcuna di queste stanze. Spero che i miei racconti possano prendere per mano e condurre con garbo in di questi luoghi”.
Uno dei tuoi protagonisti afferma: “non si può spiegare ciò che non può essere visto”. La sfida è quella di farci accettare l’inspiegabile come principio dogmatico, o aiutarci ad aprire gli occhi all’invisibile?
“Cerco di tenermi lontano dai dogmi, sia di natura religiosa che scientifica, ma sicuramente esistono realtà non visibili agli occhi – intendo realtà fisiche, come quella della dimensione microscopica o dei processi fisici che avvengono in tempi estremamente ridotti, e che solo da poco si stanno indagando grazie allo sviluppo di tecnologie ottiche. Penso poi che esistano altre realtà che rimarranno invisibili, perché non facenti parte del mondo materiale ma che danno prova della loro esistenza, e sulle quali dovremmo più spesso ‘aprire gli occhi’”.
In una storia, un tizio non identificato ha una missione da compiere: creare una catena di solidarietà per salvare il mondo costruendo il “bene”. Un messaggio ‘laicamente evangelico’ dei nostri giorni?
“Sì, potrebbe essere definito così. Il bene è un valore che non ha “copyright”. Appartiene a tutti ed è per tutti: persone, animali, piante e persino cose. L’equilibrio che garantisce la sopravvivenza di noi stessi e del mondo deve necessariamente considerare ogni tipo di esistenza”.
“L’alterazione dell’equilibrio cosmico nel suo più intimo livello” produce “dolore e ingiustizia”. Anche la distruzione che stiamo attuando sul nostro pianeta rappresenta una “discontinuità nell’equilibrio”?
“Sicuramente lo è. Tuttavia, è anche vero che l’equilibrio può avere bisogno di fasi in cui la distruzione diventa necessaria. Questo, ovviamente, non giustifica i misfatti compiuti dall’uomo per altri scopi. Per ‘distruzione’ intendo quei fenomeni naturali che avvengono e che sono avvenuti molte volte in passato, e che favoriscono successive evoluzioni positive. Un esempio, la meteora che ha colpito la Terra 66 milioni di anni fa causando la definitiva estinzione dei dinosauri. Si è trattato di un’immane distruzione, ma se non fosse mai accaduto, con tutta probabilità non saremmo qui a interrogarci sul senso dell’esistenza. Nel racconto cui si fa riferimento, parlo di ‘intimo livello’, riferendomi alla realtà microscopica del mondo sub-atomico, e illustro una mia teoria secondo cui tutto ha inizio in quella microscopica dimensione, perché tutto è formato da due soli tipi di quark e da elettroni. Da tale dimensione a quella metafisica, probabilmente, il passo non è così lungo”.
Ogni alterazione prodotta è espressione della cattiva conoscenza o della cattiva coscienza, vale a dire del male che alberga in noi? E in tutto questo, come la mettiamo con l’autodeterminazione?
“Il tema del libero arbitrio è affascinante perché coinvolge concezioni diverse: religiose, filosofiche, scientifiche. A mio parere ognuno di questi punti di vista è solo una strada diversa per arrivare alla verità, non vedo incompatibilità e nessuna esclude le altre. Nel racconto “Equilibrio” accenno al punto di vista ‘scientifico’ che forse è tale solo in apparenza. Infatti, la natura e origine della Coscienza è un tema controverso perché sfuggente a un preciso ‘campo’ di appartenenza, sia esso fisico, spirituale o religioso. Basti ricordare che c’è una teoria – affrontata in uno dei miei precedenti libri- secondo cui la Coscienza non risiede all’interno di noi stessi ma è una realtà esterna che pervade l’intero Universo. E’ un’affermazione coraggiosa, ma illustra chiaramente quanto questo tema sia sfuggente a ogni certezza. Anche l’origine del male, così come del bene, non è ben definita e fa parte di quella sfera metafisica di cui non abbiamo alcun controllo ma che è presente nella nostra vita; l’attraversiamo continuamente anche senza rendercene conto”.
Progetti futuri di scrittura?
“Sono al mio quinto libro, non so se ne seguiranno altri. Ma pensavo questo anche dopo la pubblicazione del primo libro, e del secondo… Per ora ho iniziato a scrivere un racconto. Vedremo a cosa porterà”.
Intanto, l’invito è di provare a osservare ogni cosa con occhi nuovi, cercare oltre la realtà i segni dell’intangibile. Se con ciò si sconfini nella fantasia o in una dimensione altra, al giudizio del lettore dopo aver spaziato tra le pagine delle storie.

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