05/02/2024
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Rosanna Vaudetti: Volto di una tv rassicurante che ha fatto breccia tra gli italiani

di Mara Fux –

Volto tra i più rassicuranti che la televisione italiana abbia tenuto a battesimo, Rosanna Vaudetti presenta, assieme all’amica e collega Maria Giovanna Elmi, la rubrica dedicata a “La posta del cuore” all’interno del programma “Bella ma’” condotta da Pierluigi Diaco su Rai2.

Pare che l’idea di questa co-conduzione sia sorta in maniera molto originale. 

“Eh sì, una vera sorpresa,  Diaco aveva ospitato Mariolina Cannuli, Gabriella Farinon e me nella prima puntata di ‘Bella ma’ e nella seconda le altre Signorine Buonasera tra cui Maria Giovanna per cui, come siamo solite fare noi due quando l’una è in video e l’altra è a casa, io la stavo guardando.  Ad un certo punto parlando di cosa avrebbe voluto fare, Giovanna ha detto a Diaco che lei ed io avevamo un mezzo progetto per la tv, lui ha chiesto cosa, lei ha ribattuto che si trattava di una rubrica sull’amore, lui le ha chiesto cosa servisse per poterla fare, lei ha risposto che era molto semplice da organizzare ed allora lui l’ha incitata a telefonarmi per sentire anche il mio parere e ascoltatolo ha chiesto in diretta se ci andasse di realizzarlo all’interno della sua trasmissione”. 

E così siete partite? 

“Sì, anche se non si tratta della tradizionale posta del cuore tipo quella che in passato abbiamo visto condurre a Katia Ricciarelli o alla Milo; Bella ma’ nasce come programma che mette le generazioni a confronto, per cui la nostra rubrica propone tematiche in cui la generazione zeta e i boomer si confrontano su argomenti relative all’amore, domande come la gelosia può far bene all’amore? oppure vedere come quella che un tempo si chiamava la crisi del 7° anno oggi sia diventata la crisi del 20esimo o addirittura 30esimo anno”.

Quando va in onda la rubrica? 

“Ogni martedì, un appuntamento settimanale che terminerà a maggio e su cui lavoriamo con cura e precisione assieme agli autori. Tengo anche ad aggiungere che nei miei tantissimi anni di televisione, non mi è mai capitato di incontrare uno tenace come Diaco che si assuma la responsabilità di un progetto e se lo porta avanti  fino a che non lo attua”.

L’essere una Signorina Buonasera vi ha portato tanta popolarità ma, in fondo, non c’era la scelta di canali di oggi. 

“E’ verissimo, io mi stupisco ogni giorno constatando quanto la televisione che abbiamo fatto noi sia rimasta nel cuore di tutti pur ammettendo che, come dici tu, non c’era la scelta di oggi.  È successo perché eravamo davvero dentro le case. Però non avrei mai immaginato come la popolarità si mantenesse così a lungo: tu sai bene come il nostro sia il mondo dell’effimero, il successo dura spesso dall’oggi al domani. La nostra televisione è iniziata col mondo bianco e nero ed ha inaugurato poi quello a colori ma quella prima televisione in bianco e nero era una tv buona, che entrava nelle case in silenzio, con rispetto. Il passaggio dal bianco e nero al colore è stato un po’ come passare dal sogno alla realtà; il bianco e nero ti lasciava immaginare, metteva su tutta la realtà un velo che è stato tolto dal passaggio al colore il quale ha mostrato a tutti come erano i veri colori delle cose”. 

Com’era la vostra televisione? 

“Era differente; si affacciava nelle case della gente in maniera discreta proponendosi anche di istruirla attraverso la trasmissione di programmi culturali che precedevano le ore di punta; prima del tg della sera ricordo di un programma intitolato “Le 3 Arti” perché parlava di architettura, pittura, scultura. Oggi ci sono i pacchi, che vanno benissimo perché oggi l’offerta è talmente tanta che è chi guarda a scegliere cosa vedere”.

Ti emoziona pensare alla tua carriera? 

“Mi emoziona spesso ma l’emozione più grande l’ho provata quando la produzione de “Il Paradiso delle signore”, girando una puntata ambientata nel 1963, mi ha chiesto di prestare uno dei miei abiti a Rebecca Sisti, l’attrice che mi avrebbe interpretata nel presentare una sfilata di moda”.  

Hai conservato i tuoi vestiti? 

“Solo alcuni che mi ero fatta fare per occasioni speciali”. 

E che effetto ti ha fatto vederti proposta in una fiction? 

“L’ho considerato un grande omaggio”. 

Non è che ti ritroviamo tra i presepi napoletani? 

“Beh tra i presepi non so però al Museo della Rai di Torino c’è il vestito con cui ho inaugurato nel 1972 la televisione a colori”.

Ma come ti sei ritrovata Signorina Buonasera? 

“La fata che ha compiuto la magia è stata Maria Luisa Buoncompagni che ha mandato per mio conto la domanda alla Rai. Io volevo fare la radio, avevo vinto una borsa di studio con cui feci i corsi di dizione e lingue a Firenze ma non avevo superato il provino e dispiaciuta me ne ero tornata ad Ancona; saputolo mi telefonò e disse “ancora con questa radio: tu devi fare la televisione! Adesso ci penso io” e detto fatto spedì la lettera al posto mio che poi superai i colloqui e fui assunta”.  

Hai saputo unire un importante ruolo professionale a quello di madre di due splendidi ragazzi: svelerai i tuoi segreti alla generazione zeta di “Bella ma’”? 

“Come tutte le donne che lavorano ho cercato di fare del mio meglio e guardandoli oggi ambedue papà di splendidi nipoti, sono io a ritenermi una mamma fortunata non ultimo per le nuore che hanno scelto”.

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